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Supper's Ready - Genesis

"Supper's ready" dall'abum Foxtrot dei Genesis anno 1972. Tutto è bello in questo capolavoro dei Genesis. L'incredibile copertina surreale, barocca, simbolista. Quanto tempo passato a guardarla. La misteriosa "FoxyLady" sul lastrone di ghiaccio. I cacciatori, quello con il naso da Pinocchio, quello che si asciuga le lacrime, quello con la faccia da scimmia ed un orecchio alla "spock" quello con la faccia verde. Il ciclista che si sta avvicinando a gran velocità, i sette membri del ku-klux-klan in processione con la croce, la balena (di pinocchio?) il sottomarino (ventimila leghe sotto i mari?). Non lo so, ci ho sognato su questa come su mille altre copertine, fantasticato, cercato di trovare simboli, significati, faceva parte del gioco. In questo momento sto confrontando la copertina dell'album e quella del cd, in quest'ultima mancano metà dei personaggi che ho elencato prima, si vedono giusto la "foxylady" e tre dei cacciatori, pochino per poter ancora viaggiare con la fantasia.
"Supper's ready" occupa, con "Horizons" tutta la facciata B dell'album ed è lunga 23 minuti; minutaggi d'altri tempi, dei tempi eroici del progressive-rock. Una suite, una miniera di idee, quanto ad invenzioni ci si potrebbero ricavare parecchi album. Ma quelli erano per i Genesis tempi di incontrollabile creatività, bisogno artistico di esprimersi incontenibile. Qui la forma canzone per Gabriel già non è più sufficiente, ha bisogno di spazio di esprimersi artisticamente su più livelli contemporaneamente, il livello musicale, letterario, teatrale: i suoi famosi travestimenti vera sceneggiatura dei testi delle canzoni, invenzioni continue tese all'arte totale. Tempi di grande speranze ed illusioni per la musica rock, stava diventando grande ed aveva bisogno di affermarlo, aveva sete di riconoscimenti. Li ha avuti.La suite è divisa in sette movimenti (di solito si parla di movimenti nella musica classica...forse vorrà dire qualcosa pure questo) senza soluzioni di continuità, non ci sono spazi "bianchi" tra un movimento e l'altro."Walking across the sitting room..." così comincia il primo movimento: "Lover's Leap". La voce di Gabriel, bellissima, molto espressiva, sostenuta da un arpeggio leggerissimo di chitarra, interpreta ogni sfumatura, ogni piega del testo, prende letteralmente per mano l'ascoltatore e lo accompagna in "Lover's Leap" e poi per tutta la canzone non abbandonandolo mai, esattamente come la voce di un adulto che legge una fiaba ad un bambino, affascinante!"I know a farmer who looks after the farm" e si passa dalla voce sostenuta solo dall'arpeggio di chitarra a tutti gli altri strumenti in particolare il fantastico mellotron di Banks e la qui splendida batteria di Collins, con quel suono di pelli tese pieno che fosse una pietanza riempirebbe rotonda tutto il palato. Da qui in avanti i cambi fantasmagorici di tempi ed atmosfere non si contano. Un crescendo di virtuosismi strumentali e vocali. Il suono delle tastiere detta i tempi, sostenuto dalla batteria sempre perfetta.I giochi di parole di Gabriel diventano arte trascendendo i testi:
"Supper's ready" occupa, con "Horizons" tutta la facciata B dell'album ed è lunga 23 minuti; minutaggi d'altri tempi, dei tempi eroici del progressive-rock. Una suite, una miniera di idee, quanto ad invenzioni ci si potrebbero ricavare parecchi album. Ma quelli erano per i Genesis tempi di incontrollabile creatività, bisogno artistico di esprimersi incontenibile. Qui la forma canzone per Gabriel già non è più sufficiente, ha bisogno di spazio di esprimersi artisticamente su più livelli contemporaneamente, il livello musicale, letterario, teatrale: i suoi famosi travestimenti vera sceneggiatura dei testi delle canzoni, invenzioni continue tese all'arte totale. Tempi di grande speranze ed illusioni per la musica rock, stava diventando grande ed aveva bisogno di affermarlo, aveva sete di riconoscimenti. Li ha avuti.La suite è divisa in sette movimenti (di solito si parla di movimenti nella musica classica...forse vorrà dire qualcosa pure questo) senza soluzioni di continuità, non ci sono spazi "bianchi" tra un movimento e l'altro."Walking across the sitting room..." così comincia il primo movimento: "Lover's Leap". La voce di Gabriel, bellissima, molto espressiva, sostenuta da un arpeggio leggerissimo di chitarra, interpreta ogni sfumatura, ogni piega del testo, prende letteralmente per mano l'ascoltatore e lo accompagna in "Lover's Leap" e poi per tutta la canzone non abbandonandolo mai, esattamente come la voce di un adulto che legge una fiaba ad un bambino, affascinante!"I know a farmer who looks after the farm" e si passa dalla voce sostenuta solo dall'arpeggio di chitarra a tutti gli altri strumenti in particolare il fantastico mellotron di Banks e la qui splendida batteria di Collins, con quel suono di pelli tese pieno che fosse una pietanza riempirebbe rotonda tutto il palato. Da qui in avanti i cambi fantasmagorici di tempi ed atmosfere non si contano. Un crescendo di virtuosismi strumentali e vocali. Il suono delle tastiere detta i tempi, sostenuto dalla batteria sempre perfetta.I giochi di parole di Gabriel diventano arte trascendendo i testi:
If you go down to Willow Farm,
to look for butterflies, flutterbyes,
gutterflies Open your eyes,
it's full of surprise,
everyone lies,
like the focks on the rocks,
and the musical box.
Ed ancora
There's Winston Churchill dressed in drag,
He used to be a British flag,
plastic bag, what a drag.
The frog was a prince,
the prince was a brick,
the brickWas an egg,
and the egg was a bird
Ci sono poi punti nella suite che trovo inarrivabili per inventività e bellezza della musica. Siamo circa a metà del 5° movimento, "Willow farm", c'è un cambio di tempo che è anche cambio di canzone, di tutto, di prospettiva: uno stop, un colpo di fischietto, una porta d'automobile?! (yellow submarine?) che si chiude una voce fuori campo dice ok! la voce di Gabriel e quella di Collins!? che dialogano (Collins in falsetto!).Un flauto dolce introduce "Apocalypse in 9/8", un crescendo strumentale, Gabriel che incalza raccontando lo scontro finale con il Drago che esce dal mare e le fiamme che scendono dal cielo, un intermezzo in cui c'è un assolo splendido e molto progressivo di Banks con la batteria di Collins che lo sostiene e che gli dà continui spunti: sono senza parole. Gabriel riprende urlando "666 is no longer alone".Finalmente, come in ouverture 1812 di Tchaikovsky a celebrare la vittoria su Napoleone, le campane introducono l'ultimo movimento.
Lord Of Lords,King of Kings,
To take them to the new Jerusalem.
Genesis 1970 - 1975 (Remasters 2008)
Dopo tante incertezze e tanto rimandare mi sono deciso a scrivere una recensione tecnica di un disco.
Già perchè oltre ad essere un musicofilo sono pure un audiofilo.
Sino ad oggi mi aveva trattenuto una forma di pudore dal “divulgare” la composizione del mio impianto stereo. Poi ho pensato, tutto sommato ha i suoi anni, tutti i componenti o quasi sono fuori produzione e poi che le persone pensino pure male.
Oggetto della prova sarà un album del cofanetto in vinile dei Genesis “1970 – 1975” che comprende, da titolo, i cinque album di studio usciti tra il 1970 ed il 1975: Trespass; Nursery Crime; Foxtrot; Selling England By The Pound; The Lamb Lies Down On Broadway.
Si tratta di una ristampa molto curata con vinili da 200 gr. rimasterizzati in “half speed masterng”. Straordinaria anche la qualità delle copertine in un cartoncino particolarmente pesante e stampato con tutti i crismi.
Ho scelto un album solo per la prova e si tratta di Selling England By The Pound.
Farò un ascolto comparato con una normale versione in vinile e con la versione in cd.
L'impianto d'ascolto è così composto: fonte analogica giradischi Project Perspective con controtelaio flottante sospeso su tre molle, testina MM Goldring 1042, pre phono Musical Fidelity XLP; fonte digitale cdp Meridian 506, vecchiotto ma decisamente ancora ben suonante; cavi di segnale Nordost e Monster Cable; amplificazione integrata Krell Kav 300i; cavi di potenza Nordost Flatline in single wiring; diffusori KEF Reference Model Two da pavimento con tweeter UNI – Q.
Già perchè oltre ad essere un musicofilo sono pure un audiofilo.
Sino ad oggi mi aveva trattenuto una forma di pudore dal “divulgare” la composizione del mio impianto stereo. Poi ho pensato, tutto sommato ha i suoi anni, tutti i componenti o quasi sono fuori produzione e poi che le persone pensino pure male.
Oggetto della prova sarà un album del cofanetto in vinile dei Genesis “1970 – 1975” che comprende, da titolo, i cinque album di studio usciti tra il 1970 ed il 1975: Trespass; Nursery Crime; Foxtrot; Selling England By The Pound; The Lamb Lies Down On Broadway.
Si tratta di una ristampa molto curata con vinili da 200 gr. rimasterizzati in “half speed masterng”. Straordinaria anche la qualità delle copertine in un cartoncino particolarmente pesante e stampato con tutti i crismi.
Ho scelto un album solo per la prova e si tratta di Selling England By The Pound.
Farò un ascolto comparato con una normale versione in vinile e con la versione in cd.
L'impianto d'ascolto è così composto: fonte analogica giradischi Project Perspective con controtelaio flottante sospeso su tre molle, testina MM Goldring 1042, pre phono Musical Fidelity XLP; fonte digitale cdp Meridian 506, vecchiotto ma decisamente ancora ben suonante; cavi di segnale Nordost e Monster Cable; amplificazione integrata Krell Kav 300i; cavi di potenza Nordost Flatline in single wiring; diffusori KEF Reference Model Two da pavimento con tweeter UNI – Q.
Vinile contro vinile.
Sin dal primo momento che Peter Gabriel intona quel “Can you tell me where my country lies?”, dalla prima canzone del lato A “Dancing Withe The Moonlit Knight”, ci si rende conto che il confronto non è nemmeno proponibile.
A livello timbrico la voce nella versione “audiophile” ha una profondità che riempe la stanza d'ascolto, calore, spessore, ricchezza timbrica, ricostruzione del frontstage, profondità di campo. Un altro pianeta. Gli strumenti, sulle piccole percussioni, sulle corde delle chitarre, le pelli della qui magnifica batteria di Collins, tutto suona limpido, traparente, dinamico sempre perfettamente a fuoco anche nei pieno strumentali.
Il divario si conferma anche con la seconda canzone “I Know What Like (in your wardrobe)” e diventa abissale con l'intro di pianoforte di “Firth of Fifth”.
Le differenze su tutti parametri sono così nette che non ha senso insistere ulteriormente nella prova.
Passiamo allora al confronto tra analogico - digitale.
Mentre nel caso della prima prova mi aspettavo le differenze poi puntualmente riscontrate non altrettanto nel caso del confronto lp/cd.
Il cd è una buona versione, rimasterizzata in modo intelligente, senza effetti zinzin -zumzum, eppure , eppure ora è divenuta quasi inascoltabile, la terrò solo per questioni affettive e perchè il cd ha dalla sua di essere più comodo per l'ascolto di quanto non lo sia un disco di vinile. Pure il mio amato Meridian suona più che bene e sa tirar fuori dai dischetti argentati la parte “analogica” ed almeno per quel che riguarda ritmo d'esecuzione, dinamiche e musicalità in generale sa difendersi più che bene. Ma qui non è un problema di fonte, o non solo, si tratta proprio della qualità del supporto.
Vale la pena di chiudere la prova con delle considerazioni finali sulla qualità audio di questa ristampa audiophile di Selling England By The Pound. I tecnici inglesi hanno fatto veramente un grande lavoro. Quest'edizione è tecnicamente curatissima e produce miglioramenti audio stupefacenti, rinunciando nel contempo alla facile spettacolarizzazione di un qualche singolo parametro. La ricerca dell'equilibrio e della musicalità è stato l'obiettivo ricercato e brillantemente ottenuto. All'interno di questo equilibrio non è stato trascurato nulla, timbrica, ricostruzione scenica, contrasti e microcontrasti dinamici, alla base di tutto un grande amore per la musica ancor prima che per la tecnica.
Per gli amanti dei Genesis e del bel suono: IRRINUNCIABILE.
Dopo tanto parlar bene dell'album e del cofanetto (ad un primo ascolto anche gli altri album sono eccelsi) bisogna anche menzionare un paio di difetti: il primo e più grave consiste nel non aver incluso anche gli altri due album ufficiali del periodo Gabriel e cioè Genesis From Revelation e soprattutto il bellissimo Genesis Live, l'unico Live ufficiale dei Genesis con Peter Gabriel, e poi il non aver previsto un book annesso al cofanetto che considerato il costo dello stesso era d'obbligo.
Sin dal primo momento che Peter Gabriel intona quel “Can you tell me where my country lies?”, dalla prima canzone del lato A “Dancing Withe The Moonlit Knight”, ci si rende conto che il confronto non è nemmeno proponibile.
A livello timbrico la voce nella versione “audiophile” ha una profondità che riempe la stanza d'ascolto, calore, spessore, ricchezza timbrica, ricostruzione del frontstage, profondità di campo. Un altro pianeta. Gli strumenti, sulle piccole percussioni, sulle corde delle chitarre, le pelli della qui magnifica batteria di Collins, tutto suona limpido, traparente, dinamico sempre perfettamente a fuoco anche nei pieno strumentali.
Il divario si conferma anche con la seconda canzone “I Know What Like (in your wardrobe)” e diventa abissale con l'intro di pianoforte di “Firth of Fifth”.
Le differenze su tutti parametri sono così nette che non ha senso insistere ulteriormente nella prova.
Passiamo allora al confronto tra analogico - digitale.
Mentre nel caso della prima prova mi aspettavo le differenze poi puntualmente riscontrate non altrettanto nel caso del confronto lp/cd.
Il cd è una buona versione, rimasterizzata in modo intelligente, senza effetti zinzin -zumzum, eppure , eppure ora è divenuta quasi inascoltabile, la terrò solo per questioni affettive e perchè il cd ha dalla sua di essere più comodo per l'ascolto di quanto non lo sia un disco di vinile. Pure il mio amato Meridian suona più che bene e sa tirar fuori dai dischetti argentati la parte “analogica” ed almeno per quel che riguarda ritmo d'esecuzione, dinamiche e musicalità in generale sa difendersi più che bene. Ma qui non è un problema di fonte, o non solo, si tratta proprio della qualità del supporto.
Vale la pena di chiudere la prova con delle considerazioni finali sulla qualità audio di questa ristampa audiophile di Selling England By The Pound. I tecnici inglesi hanno fatto veramente un grande lavoro. Quest'edizione è tecnicamente curatissima e produce miglioramenti audio stupefacenti, rinunciando nel contempo alla facile spettacolarizzazione di un qualche singolo parametro. La ricerca dell'equilibrio e della musicalità è stato l'obiettivo ricercato e brillantemente ottenuto. All'interno di questo equilibrio non è stato trascurato nulla, timbrica, ricostruzione scenica, contrasti e microcontrasti dinamici, alla base di tutto un grande amore per la musica ancor prima che per la tecnica.
Per gli amanti dei Genesis e del bel suono: IRRINUNCIABILE.
Dopo tanto parlar bene dell'album e del cofanetto (ad un primo ascolto anche gli altri album sono eccelsi) bisogna anche menzionare un paio di difetti: il primo e più grave consiste nel non aver incluso anche gli altri due album ufficiali del periodo Gabriel e cioè Genesis From Revelation e soprattutto il bellissimo Genesis Live, l'unico Live ufficiale dei Genesis con Peter Gabriel, e poi il non aver previsto un book annesso al cofanetto che considerato il costo dello stesso era d'obbligo.