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Scoprire il mondo con i Rubettes

Davide ha già dodici anni, compiuti ieri, il 4 di Agosto. Abbiamo mangiato la torta gelato sulla spiaggia per
festeggiare il suo compleanno.
Io li compirò tra qualche mese dodici anni, tra Natale e Capodanno, ma ne dimostro ancora non più di dieci e non mi importa molto di sembrare più grande.
Davide è il mio migliore amico e passiamo le vacanze insieme da almeno tre anni. Nel frastuono del baretto dove giochiamo rumorosamente a calcino (calcio balilla) come se fosse in palio la Coppa dei Campioni il juke-box (esisteva, io l'ho visto) rimbomba a volume altissimo:
Aaaaaaaahhhh........aiaiaiaiaiaà........aiaiaiaiaià
uauauaà........uacciueri...............uacciueri ueriuà
.....cciueri........attacco prodigioso (campane comprese) che introduce Sugar Baby Love dei (delle? degli?) Rubettes, il più grande successo dell'estate che io e Davide stiamo trascorrendo beati e spensierati dietro i nostri dodici (quasi dodici) anni.
Non sappiamo neanche di chi è, che cosa sia il Glam Rock, che cosa sia la versione pataccara del Glam Rock, ma in fondo checcefrega.
Abbiamo dodici anni (quasi dodici) e giochiamo a pallone di giorno, a calcino la sera. Questo ci basta.
Mentre sto rimontando il pesante passivo ricorrendo al vietatissimo movimento di frullino, Davide si distrae.
Goooool! Faccio io. 
E lui resta un po lì in surplace, basito e svanito.
(aaaaaa.....aiaiaiaiaia........)
Curiosamente seguo il suo sguardo per capire dove si stia posando: ohibò una ragazzina biondina con un vestitino azzurro lucido, scarpette ballerina argentate, trucco e rossettino rosa tipo barbie.
Che lo riguarda.
(uacci ueri ueri)
Davide, 'zzo fai? Gioca!
Aspetta un attimo, fa lui lasciando andare le manopole al loro destino rotante.
Ovviamente (ueri ueri uà) non finimmo mai quella partita.
Lui e lei si avvicinarono e si misero a parlare (di che?). C'era nei loro occhi una luce misteriosa che non
avevo mai visto prima.
(sugar baby love...sugar baby love....)
L'autunno successivo a scuola finalmente capii qualcosa di più dello strano evento, quando anch'io mi sentii per la prima volta rincoglionito dietro due grandi occhi blu. E presi quattro all'interrogazione. Senza i Rubettes e senza canzonette.
I primi dolori originati dalle donne: una partita di calcino mai finita, la gelosia per la disattenzione del mio migliore amico, un brutto voto sul registro.

Ancora adesso che sono "leggermente" più grande, quando entro in un posto e vedo qualche ragazzino che gioca a calcino, i Rubettes mi ritornano nelle orecchie come i peperoni nello stomaco, con tutta la loro banalissima sconcertante e tremenda verità:

"Pipol teik mai advais:
if iu lov sambadi dont fink tuais. Lov iu bebi lov, sciugar bebi lov, lov' er eniuai, lov' er evridai".

6 commenti a "Scoprire il mondo con i Rubettes"

  1. Grazie all'anima pia che mi ha caricato l'immagine...resto comunque assai incuriosito dalla canzone (a me del tutto sconosciuta, e non dovrebbe essere così vista la passione che ho per il Glam) FOE, DEE OH DEE. Non oso pensare a cosa potrebbe essere il ritornello.

  2. allelimo dice:

    Bel racconto. Io l'anno di "sciugar bebi lov" avevo solo 10 anni: erano ancora i tempi di "Le bambine? Puah!" :)

  3. Lucien dice:

    Anche per me più o meno in quel periodo arrivò la prima cotta "parrocchiale", con la colonna sonora di Jesus Christ Superstar. E da lì a poco il passaggio a Guccini e "Dio è morto" fu inevitabile. :)

  4. splendido :-) oddio se ricordo quella canzone pure io.........

  5. Grazie, tempo fa mi era presa l'idea di farci una compilation, cioè con i pezzi che hanno scandito certe scoperte perchè erano presenti nella colonna sonora della tua vita mentre scoprivi le cose....

  6. Ah, le estati al mare ... noi il calcino lo chiamavamo calcetto ...

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